Verona Let Expo 2024
- Francesco Izzi
- 11 apr 2024
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 12 apr 2024
Dal 2018 ad oggi, quanta strada ha fatto il Club...
Quante cose abbiamo vissuto in questo viaggio, il nostro capitano Andrea Olivella le riassume in questa frase: "dal 2018 a oggi, quanta strada ha fatto il Club..." Dal luogo in cui tutto è partito, in una chiesa sconsacrata a San Marcellino nel centro di Napoli, dove si riunivano solo 10 ragazzi che giocavano con una palla sgonfia e su una moquette impolverata, spesso senza luce...a qui, da vincitori del torneo LetExpo di Verona. Durante questo lungo percorso si è formato un gruppo sempre più unito e maturo, che ha messo in pratica i valori acquisiti giorno dopo giorno in questo lungo ed indimenticabile percorso educativo che si chiama CLUB.
Ci sentiamo di dire che la vittoria a Verona non è solo calcistica, è una rivincita personale e di gruppo, non hanno vinto solo i fortissimi ragazzi della squadra rossa, abbiamo vinto tutti, sia personalmente che come Club. Quella coppa per noi rappresenta una vittoria su più fronti, difficile a spiegarsi ma adesso ci proviamo. Siamo due ragazzi a ricostruire questi momenti, Francesco Izzi e Francesco Russo, facciamo parte della redazione del blog e ci fa piacere rendervi partecipi di questa avventura con i nostri amici.
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La prima vittoria ci sentiamo di dire che è stato il momento della partenza. Trenta amici, con le valigie piene di aspettative, sogni e tanta voglia di crescere. C'è molto caos nella stazione centrale e il nostro educatore Francesco ci ferma subito per mettere ordine: " siamo unici, non siamo la massa, dobbiamo distinguerci, dobbiamo mettere in pratica tutti i consigli e gli insegnamenti dei nostri educatori, dobbiamo sfruttare questo viaggio come occasione di formazione e crescita, chi non ci crede è ancora in tempo per ritornare a casa". Ci guardiamo tra di noi, nessuno vuole perdere questa occasione, nessuno si muove.
Ci viene ricordato che tutto quello che viviamo non ci è dovuto, dobbiamo essere grati.
Siamo grati alla Fondazione Grimaldi, siamo grati agli educatori Giuseppe, Antonio e Francesco che ogni giorno ci sono vicini, siamo grati a Luciano e Antonio A. ragazzi del servizio civile e quest'anno ci sentiamo di essere molto grati a due papà della SPES, Enzo e Osvaldo, DS e Mister della squadra, che dedicano molti pomeriggi a noi e che oggi lasciano la loro famiglia e il loro lavoro per vivere con noi questa esperienza.
Non possiamo non essere grati, non possiamo non dimostrare il nostro affetto se non mostrando la versione migliore di noi stessi.
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Il treno parte, non perdiamo tempo, il nostro educatore Giuseppe ha preparato delle pagine da leggere, parlano del “sacrificio", sono tre storie , racconti di vita che ci passano dei messaggi importanti. Non abbiamo perso tempo, ogni momento è un’occasione per crescere. Del sacrificio ne abbiamo parlato durante i giorni a Verona, ci ritagliamo del tempo durante le giornate per fare delle conversazioni. Ma oltre a parlare pensiamo che in realtà il viaggio sia andato molto bene perchè ognuno di noi si è sacrificato, in 4 giorni di viaggio non c'è stata neanche un'occasione di appiccico e anche se in alcuni momenti le camminate sono state pesanti nessuno si è lamentato. Ogni mattina alle 8 siamo stati a Messa, un bel sacrificio, ma effettivamente la giornata iniziava meglio, ci dava desiderio di vivere in maniera differente la giornata. Ci è rimasto impresso il gesto di un nostro amico Vincenzo Volpicelli che mentre giocavano le squadre ha preparato 60 panini per tutti!
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Un'altra vittoria è stata sicuramente lo stile e l'educazione. Ci ha colpito molto il fatto che i passanti ci guardassero con grande ammirazione...ma perchè? Trenta adolescenti, in giacca e camicia (alcuni addirittura con cravatta), che camminano allegri ma senza urlare o mostrare aggressività, anzi spesso dicendo il Rosario con grande serietà e unità come ci ricorda il nostro amico Mattia Esposito: " il momento più bello è quando dicevamo il Rosario, perchè era il momento in cui eravamo più uniti".
Trenta adolescenti seduti in un ristorante senza rendere la vita degli altri tavoli difficile...anzi una coppia seduta vicino a noi è rimasta così colpita da offrirci una parte della cena: " siete dei ragazzi stupendi, parlate tra di voi senza creare caos, senza cellulari, vedervi ci ha ridato speranza, continuate così"...(il vino del ristorante doveva essere veramente buono).
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Un'altra vittoria pensiamo ci sia stata alla Fiera Let Expo. Per prima cosa vedere tante aziende, tanta gente che lavora, tante persone interessate, ci ha restituito un pò di fiducia nel futuro che spesso la nostra città non ci trasmette. Non è tutto fermo, anzi, ci stanno un sacco di mezzi!
Qui abbiamo iniziato la nostra avventura nel torneo calcistico. Ci siamo divisi in tre squadre facenti parti però di un’unica grande squadra, quando una squadra giocava veniva sostenuta dalle altre due.
Vedere i tuoi compagni fuori dal campo ad urlare come pazzi per sostenerti invece di stare con il cellulare o andare altrove, pensiamo sia stato uno dei segreti della vittoria. L'altro segreto della vittoria è stato l'allenamento costante e serio che abbiamo svolto per tutto l'anno con il grande Mister Osvaldo. L'anno precedente il torneo era andato molto male, in campo eravamo impauriti a giocare contro i più grandi, il Dottor Manuel ci aveva salutato dicendo: "allenatevi di più e credeteci che l'anno prossimo vincete." Così è stato, li abbiamo travolti 14 a 7...ma restiamo UMILI!
Dopo il trionfo, il Dottor Eugenio ci ha lasciato un prezioso insegnamento di vita: “Mettete lo stesso spirito che avete avuto in questo torneo in ogni aspetto della vostra vita, e sarete dei vincenti”. Amicizia, spirito di squadra, lotta, coraggio, sacrificio...con questa esperienza abbiamo realizzato che overo se' pò ffà.
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Tante, tantissime altre vittorie grandi e piccole. La visita nella così diversa ma accogliente città di Milano, lo splendido Duomo con il museo, dove abbiamo notato la meraviglia delle guglie sul tetto che ci hanno fatto ragionare sul fatto che vale la pena fare un lavoro ben fatto anche se non lo vede nessuno o pochi (effettivamente dal basso non si notano proprio).
La serata al Bowling nell'ultima sera tra uno strike e una risata.
Grazie a quest’esperienza ci portiamo a casa, oltre che la vittoria, il saper vincere sacrificandosi e rimanendo umili e uniti. Puntiamo sempre a distinguerci dalla massa con la nostra semplicità, eleganza ed umiltà.
Da questo viaggio ci portiamo l'essere diventati un po' più maturi e consapevoli delle nostre risorse, ma anche dei nostri limiti, che cercheremo di superare insieme ai compagni di club, con l'aiuto degli educatori, ed affidandoci a Dio.
Verona 2024💙🫀
Esperienza indimenticabile!