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L’arma della vittoria: la strada del cambiamento.

In una società in cui il male grida sempre più forte, molte persone preferiscono distogliere lo sguardo.

Ciò non accade solo per un senso di indifferenza, ma anche per la paura di esporsi; di affrontare le conseguenze di una realtà che sembra sempre più difficile da cambiare.

Oggi ci troviamo in un mondo che sembra aver perso i valori di una volta; è mostrato solo un lato della medaglia: quello in cui è tutto bello e semplice da ottenere; tutto è a portata di mano.

Ma, sotto questa facciata, si nasconde un lato oscuro, fatto di solitudine, paura e tristezza.

Ci si chiede, però, se davvero il nostro valore dipenda dalla marca dell’outfit che indossiamo o dal beneficio che possiamo trarre dalle persone che ci circondano.

Purtroppo, oggi viviamo in un’epoca in cui l’aspetto economico prevale su quello umano, le persone sono abbagliate dal potere e dal riconoscimento sociale; ed è per questo che spesso si intraprendono queste strade facili ma distruttive.

In questo contesto, ciò che davvero conta per costruire un futuro migliore è l’educazione, l’amore e la dedizione per ciò che si fa.

Dobbiamo ricordare che il "male" spesso copre il "bene"; ma è fondamentale che il bene si faccia sentire con forza, che urli fino a spaccare le finestre.

Solo così le persone avranno la possibilità di aprire gli occhi e comprendere che la felicità che tanto si cerca non è quella effimera, che dura solo un attimo, ma quella che si conquista con il sacrificio, l’impegno e la consapevolezza.

Per indicare ai ragazzi la strada giusta, è necessario l’impegno di tutti.

Non possiamo permetterci di voltare le spalle a chi è in difficoltà, o a chi ha scelto una strada sbagliata:

perché le persone, da sole, non riescono a riconoscere cosa sia il vero amore, né a mantener vivo un sogno. Perciò chi è solo intraprende spesso una strada sbagliata.

Il cambiamento è possibile: solo se accogliamo l’altro; se le comprendiamo e, soprattutto, se facciamo sentire loro che non sono soli. Perché non sono dei mostri ma esseri umani che, come tutti, possono sbagliare. L’importante è saper riconoscere l’errore e avere la forza di rimediare (dicevano i Latini: «errare humanum est, perseverare autem diabolicum»).

Non basta più guardare passivamente ciò che accade attorno a noi, ma è necessario rimboccarsi le maniche, prendere posizione e agire.

Noi alla Spes, ad esempio, veniamo per migliorare quotidianamente e per scegliere la strada giusta per il nostro futuro.


I ragazzi della redazione.


4 Comments

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Facciamo capire che il bene è più forte e grande del male!

Grandi ragazzi

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Grazie per gli spunti molto interessanti! Voi siete Spes!

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bellissimo❤️❤️

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grandee❤️💪🏼

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