I ragazzi della Spes

Lettera di un educatore

Il bene è più forte del male.

Il male fa molto rumore, si fa sentire ovunque, nei telegiornali, sui social, nelle classi, per la strada e spesso, purtroppo, anche nelle nostre famiglie.

Il bene è silenzioso, tiene in piedi il mondo, è come l'amore: non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non gode dell'ingiustizia...tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. [Bibbia Cor 12,31-13,13]

Per quello che il mondo ci mostra è più facile pensare che il male sia più forte e che non ci sia speranza...è anche più comodo abbandonarsi a questo pensiero: "non posso fare e cambiare nulla perché il mondo è perso".

Se la pensi così vieni a conoscere i ragazzi della Spes. Cento adolescenti che con coraggio hanno deciso di raccontare una storia diversa. E' difficile da spiegare...

Come ti spiego che alcuni di loro credono ancora nelle relazioni anche se ci sono guerre in casa,

come ti spiego che nonostante la scuola sgarrupata e disinteressata continuano a studiare per amore dei genitori e di se stessi,

come ti spiego che leggono almeno 5 libri all'anno per poter avere un ampio vocabolario e poter esprimere meglio quello che contiene il loro grande cuore,

come ti spiego che sono disposti a lavorare e sacrificarsi per poter sostenere la famiglia e studiano la notte per recuperare,

come ti spiego che non sono paralizzati dai loro problemi e si impegnano a fare volontariato per godere del bene di altri,

come te lo spiego che ogni giorno si impegnano per poter essere persone migliori e portare luce nella loro famiglia, tra gli amici e in tutti gli ambienti che frequentano,

come te lo spiego che vengono bombardati da messaggi sconfortanti sul futuro eppure progettano, sognano e si formano per diventare buoni professionisti,

come te lo spiego che credono ancora nei valori e li fissano come linee guida della loro crescita anche andando contro tutto ciò che dicono i social,

come te lo spiego che in una società materialista, interessata solo alla quantità, loro si pongono domande di senso, si interessano di spiritualità, al significato autentico dell’umano attraverso la conoscenza, la formazione, necessarie per conoscere se stessi, per assaporare la presenza dell’altro, per amarsi e amare veramente.

Pensavo che fosse mio il ruolo di trasmettere speranza, invece mi sono subito accorto che è tutto il contrario. Questa è la meraviglia che non riesco a spiegarti.

Solo se gli stai vicino ogni giorno puoi comprendere, sono loro i ragazzi della Spes!

#iosonospes #spesclub

Lettera di un educatore